La città come corpo è una metafora antichissima e longeva. Chiunque ambisca a pianificare uno spazio urbano sa che questo spazio è anche un organismo vivente e anche un vissuto emozionale, un racconto “complesso”. La città-territorio muta velocemente. Ma, se è vero che il nostro corpo è un luogo, anche noi abbiamo bisogno di luoghi. Tuttavia, i luoghi del futuro non potranno più essere quelli della Polis, ossia degli spazi statici e adibiti sempre alle stesse funzioni, ma dovranno essere progettati in modo tale da recepire la continua e veloce mutazione, che ormai fa parte della nostra vita.
Mercoledì 20 novembre alle ore 17:30, presso la Sala del Toro Farnese, dialogano Gianni Biondillo, Gabriele Pasqui e Michelangelo Russo

Gabriele Pasqui

Michelangelo Russo